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Mittente |
Franco Nicolò |
Destinatario |
Cantelmo Giuseppe, Conte di Popoli |
Data |
30/9/1544 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Casale Monferrato |
Luogo di arrivo |
Gattinara |
Incipit |
Io spasmarei a quest'hora, se la lettra che pur hieri scrissi a vostra signoria et la quale pur hoggi dee esser gionta |
Contenuto e note |
Nicolò Franco scrive al Conte di Popoli, annunciando di avere consegnato la lettera al capitano Alfonso. Si difende dai rimproveri dicendo di non aver scritto lettere perché mancavano i messi a cui affidarle. Franco assicura al conte che anche se bevesse l'acqua di tutto il fiume Lete non potrebbe mai dimenticarsi di lui, e in particolare dei suoi meriti e dei grandi favori che gli ha fatto. Si ritiene onorato per aver ricevuto i tre sonetti e gli chiede di provvedere anche alle sue necessità. Lo loda per la "valorosa mano, il pellegrino ingegno et il grato core". |
Fonte o bibliografia |
Nicolò Franco, Epistolario (1540-1548), a cura di D. Falardo, Stony Brook, NY Forum Italicum Publishing, 2007, pp. 305-306 |
Compilatore |
Carmine Boccia; Federica Condipodero |
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