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Mittente |
Franco Nicolò |
Destinatario |
Ravino Antonio |
Data |
3/3/1544 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Casale Monferrato |
Luogo di arrivo |
Genova |
Incipit |
Non so che segno possiate darmi della vostra bontà già che voi vi mettete in dozzina tra tutti i buoni |
Contenuto e note |
Nicolò Franco manda una risposta piccata ad Antonio Ravino e lo accusa di non potersi considerarsi davvero un buono se lo critica per aver troppo condannato i tristi, perdendo di vista che Franco ha interagito con loro per conoscere le loro 'tristitie' e quindi poterne scrivere. Afferma che scrivere la 'Priapea' è stato come attaccare un sonaglio al collo dell'Aretino, rendendolo riconoscibile a ogni suono. Scherza sul cognome del corrispondente, che assuona con Ravanello, e lo punzecchia dicendogli che lo stare a Genova lo ha fatto diventare indiscreto, relegato tra i "Mori bianchi" (che era epiteto con cui si indicavano spregiativamente i genovesi). |
Fonte o bibliografia |
Nicolò Franco, Epistolario (1540-1548), a cura di D. Falardo, Stony Brook, NY Forum Italicum Publishing, 2007, p. 269 |
Compilatore |
Carmine Boccia; Federica Condipodero |
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