Mittente Franco Nicolò Destinatario Buoncambi Vincenzo
Data 1543 Tipo data congetturale
Luogo di partenza [Casale Monferrato] Luogo di arrivo [Casale Monferrato]
Incipit Il tenere signor Vicario in prigione il nostro Prete Corrado
Contenuto e note Nicolò Franco scrive a Vincenzo Buoncambi, che fu agente dei Farnese presso la corte imperiale. Gli chiede di graziare tale prete Corrado, presso la cui pensione sta soggiornando. Essendo lui in carcere, infatti, tutti i 'dozzinanti' sono in difficoltà, non potendo mangiare e trovando la tavola vuota all'ora "de la cena et del desinare". Scherza sulla 'pelaia' del prete, con riferimento ironico alla barba oppure alla malattia venerea. Inserisce alla fine della lettera anche un sonetto che poi comparirà pure nelle Rime contro Pietro Aretino.
Fonte o bibliografia Nicolò Franco, Epistolario (1540-1548), a cura di D. Falardo, Stony Brook, NY Forum Italicum Publishing, 2007, pp. 214-215
Compilatore Carmine Boccia; Federica Condipodero
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