Mittente Franco Nicolò Destinatario Reveslà Francesco
Data 1542 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Casale Monferrato Luogo di arrivo Novara
Incipit Egli fu più giusto il mio sdegno, mostrato al Messorano libraio
Contenuto e note Nicolò Franco scrive a Francesco Reveslà, mostrando risentimento e lamentandosi dello sdegno espresso dal corrispondente per essere stato citato in una lettera accodata alla Priapea. Fa riferimento alla vicenda con Lodovico Domenichi, che, dopo aver inviato due sonetti a Franco, si era sdegnato per essere stato memzionato nelle Rime antiaretiniane. Franco si mostra offeso soprattutto perché Reveslà, dopo averlo ringraziato e lodato, ha cominciato ad accusare Franco di eccessiva cortigianeria. Franco si difende dicendo di scrivere ai potenti come il Marchese solo per non morire di fame, e menziona Baldesar Castiglione. L'opera di Franco non è un collegio repubblicano, "ove la plebe si debba distinguere dal senato, non toccandoci a parlare ad altri ch'a me". Rivendica di aver usato parole forti, mordaci, per attaccare il vizio e la dappocaggine di diversi personaggi, anche principi.
Fonte o bibliografia Nicolò Franco, Epistolario (1540-1548), a cura di D. Falardo, Stony Brook, NY Forum Italicum Publishing, 2007, pp. 156-159
Compilatore Carmine Boccia; Federica Condipodero
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