Mittente Franco Nicolò Destinatario D'Avalos Alfonso, Marchese del Vasto
Data 3/2/1542 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Casale Monferrato Luogo di arrivo [Asti]
Incipit Poiché così mi comanda vostra eccellenza io le scriverei ogni giorno
Contenuto e note Nicolò Franco scrive ancora al Marchese del Vasto (ad Asti, oppure a Milano), dicendo anzi che gli invierebbe molte più lettere se sapesse con certezza dove si trova. I continui spostamenti del Marchese rendono infatti difficile a Franco scrivere con continuità, essendo sempre nuove e varie le imprese da lui portate a termine. Preteritio su quanto vorrebbe lodare il D'Avalos come unica gloria d'Italia: "stimo meglio non dirle che dicendole tacer di quello che a la giornata se ne dà per soggetto". Franco si rivolge al D'Avalos in maniera molto lusinghiera, affermando addirittura che egli non può trarre nuova gloria dalle imprese militari, essendo già arrivato al culmine su quel piano. Cita Omero e Catone a sostegno della sua tesi, secondo cui non si deve essere troppo audaci e tenere in poco conto la propria vita. Franco passa poi a esalare le virtù del corrispondente attraverso esempi tratti dalla storia greca: Callicratide, Antigono, Timoteo. Franco proclama che chi non loda il Marchese "mostra malignità d'animo" e chi non lo adora "si scopre irreligioso".
Fonte o bibliografia Nicolò Franco, Epistolario (1540-1548), a cura di D. Falardo, Stony Brook, NY Forum Italicum Publishing, 2007, pp. 116-119
Compilatore Carmine Boccia; Federica Condipodero
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