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Mittente |
Borghi Lodovico |
Destinatario |
Franco Nicolò |
Data |
8/10/1541 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Milano |
Luogo di arrivo |
Casale Monferrato |
Incipit |
Incontanente c'io hebbi le lettere di v.s. le quali mi furono pretiosissime |
Contenuto e note |
Lodovico Borghi scrive a Nicolò Franco descrivendogli il modo in cui la sua lettera è stata ricevuta dal Marchese. Racconta che, non appena la lettera fu tra le sue mani, corse a consegnarla al Marchese, che la definì "molto bella et rara" e che ordinò poi a Marcantonio, figlio di Borghi, di custodirla. Assicura a Franco che il Marchese gli risponderà o ordinerà che lo si faccia a nome suo, considerato il numero di volte in cui ha riletto l'epistola. Raccomanda a Franco di scrivergli in particolare lettere religiose, essendo il Marchese in un periodo di interesse per le "cose catholiche et spiritali", e lo esorta a fare lo stesso con la moglie Maria d'Aragona. Lo invita a fermarsi a Milano in un futuro viaggio verso la Francia, e si propone di indirizzargli delle lettere, scusandosi in anticipo per la scarsa qualità che avranno, essendo il Borghi 'ignorante' nell'ars epistolica. Chiude la missiva esprimendo ammirazione per Franco e qualificandosi come 'nimico de' tristi et amatore dei vertuosi'. |
Fonte o bibliografia |
Nicolò Franco, Epistolario (1540-1548), a cura di D. Falardo, Stony Brook, NY Forum Italicum Publishing, 2007, pp. 97-98 |
Compilatore |
Carmine Boccia; Federica Condipodero |
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