Mittente Domenichi Lodovico Destinatario Franco Nicolò
Data 10/9/1541 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Venezia Luogo di arrivo Casale Monferrato
Incipit Cessi ogni maraviglia in voi hoggimai, dottissimo Messer Nicolò
Contenuto e note Lodovico Domenichi scrive a Franco, esprimendogli la sua vicinanza e confermandogli "l'amore che tutti i buoni vi portano". Dichiara di essere in obbligo con lui "per haver in odio i tristi", invidiando la forza della sua penna con cui perseguita il vizio e coloro che lo rappresentano, nel tentativo di estirparlo dalla società. L'intenzione del Domenichi è probabilmente quella di conquistarsi il Franco, come testimoniano certe immagine iperboliche, quali il ritorno dell'età dell'oro reso possibile dalla penna fustigatrice di Franco. Domenichi si dice non all'altezza di accompagnare Franco in quest'impresa, e di provare per ciò vergogna; si augura che sempre più persone realizzino la bontà dell'operato di Franco e lo imitino, aumentando così il numero dei giusti. Gli manda due sonetti in cui esalta le sue capacità fustigatrici (sonetti che compariranno, censurati e modificati, nell'edizione delle Rime del 1544) e in cui fa riferimento esplicito al potere di Franco di mettere "Pietro vivo anchor sotterra", cioè di attaccare con forza Aretino. Franco trascrive sul codice i due sonetti ma in un secondo momento - difficile da collocare con precisione - li cancella, verosimilmente a causa del deteriorarsi dei rapporti con Domenichi.
Fonte o bibliografia Nicolò Franco, Epistolario (1540-1548), a cura di D. Falardo, Stony Brook, NY Forum Italicum Publishing, 2007, pp. 82-83
Compilatore Carmine Boccia; Federica Condipodero
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