Mittente Franco Nicolò Destinatario Alunno Francesco
Data 1541 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Casale Monferrato Luogo di arrivo Venezia
Incipit Perche si vegga, come quanto ho fatto, è ben fatto
Contenuto e note Nicolò Franco scrive a Francesco Alunno, testimone della contesa con Aretino che è al centro della lettera. Franco rievoca alcune vicende veneziane, a partire dal fatto che fu Alunno stesso a tentare di mediare nel litigio, recandosi da Franco dopo che era stato ferito da Gian Ambrogio degli Eusebi. Franco afferma che in quella fase sarebbe stato ancora disposto a deporre la penna, se Aretino si fosse tolto di casa quel "beccarello". Ma così non fece, anzi lo aiutò anche a eludere la giustizia e a evitare di essere condannato, reso libero, quindi, di passare indisturbato davanti alla casa di Franco. Questi fu costretto ad anticipare la partenza per la Francia (dove non sarebbe mai giunto). Franco si fermò infatti a Casale, desideroso di mostrare quanto sapesse fare nel 'castigo dei tristi'. Franco allude poi al contrasto di Aretino con Matteo Giberti, vescovo di Verona, ma in particolare con il familiare di questi Achille della Volta, da cui Aretino fu ferito nel 1525. Denuncia delle spie mandate da Aretino nella stamperia Giolito al tempo in cui si imprimevano i 'Dialogi piacevoli' di Franco. Questo dato è utile per la collocazione della lettera nell'anno 1541: i Dialogi furono pubblicati nel settembre e qui vengono presentati - pare - come già usciti, quindi forse è possibile che la lettera sia stata scritta negli ultimi mesi del 1541. Franco rivendica poi l'aiuto da lui fornito ad Aretino nella preparazione di alcuni testi, in particolare delle "leggende dei Santi Padri". Minaccia nuove azioni con le armi che la natura gli ha donato, cioè la sua penna, di fronte alla quale "i maligni cesseranno di stimolarmi, gli 'gnoranti parranno del tutto vinti da coloro che sanno".
Fonte o bibliografia Nicolò Franco, Epistolario (1540-1548), a cura di D. Falardo, Stony Brook, NY Forum Italicum Publishing, 2007, pp. 65-69
Compilatore Carmine Boccia; Federica Condipodero
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