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Mittente |
Querini (Quirini) Marcantonio (Sebastiano) |
Destinatario |
Gatti Alessandro |
Data |
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Tipo data |
Assente |
Luogo di partenza |
Vicenza |
Luogo di arrivo |
Venezia |
Incipit |
Quando anco Vostra Signoria si fosse in tutto, et per tutto consignata alle Muse |
Contenuto e note |
Marcantonio Querini scrive ad Alessandro Gatti, lamentando la mancanza di lettere da parte sua. Scherzando, afferma che, se almeno Gatti si fosse dedicato all'attività letteraria, potrebbe trovare qualche notizia di lui "ne gl'Avisi di Parnaso raccolti dal Signor Boccalini" [si fa riferimento all'opera di Traiano Boccalini, 'De ragguagli di Parnaso', Venezia, Farri, 1612, nella quale l'autore presenta i letterati dell'epoca, riuniti intorno alle Muse e ad Apollo]. Pur sicuro dell'affetto di Gatti nei suoi confronti, la mancanza di lettere fa temere a Querini che egli si sia dimenticato di lui. Ragionando sull'affermazione secondo la quale "la memoria de gl'amici sia figliuola carnale dell'amicizia", sostiene che bisognerebbe aggiungere che la memoria è figliuola "contumace, et ribelle della propria madre". Lo esorta, dunque, a cambiare atteggiamento, perché Querini possa cambiare il giudizio. [Nella "Tavola delle lettere che si contengono in questo libro" a inizio volume, la lettera è posta sotto il capo di "Dolersi"]. |
Fonte o bibliografia |
Marcantonio Querini, Lettere, Venezia, Barezzo Barezzi, 1613, c. 107r. |
Compilatore |
Barozzi Elisa |
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