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Mittente |
Querini (Quirini) Marcantonio (Sebastiano) |
Destinatario |
Bentinvenga (Bentivenga) [Giovan Battista], cavaliere |
Data |
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Tipo data |
Assente |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
Roma |
Incipit |
Se ben cessa l'occasione d'apportar molestia a Vostra Signoria |
Contenuto e note |
Marcantonio Querini scrive al cavalier [Giovan Battista] Bentinvenga (Bentivenga) [cavaliere dell'ordine di San Michele, appartenente all'Accademia degli Umoristi, fondata a Roma nel 1603]. Nonostante sia venuta meno [per motivi non specificati] l'occasione di "apportar molestia" [richiedendo grazie e favori], si dichiara certo dell'affetto del cavaliere nei suoi confronti. Continua ad essergli debitore per i numerosi favori ricevuti e, per questo, gli offre "quanto vaglio, e posso". Lo prega dunque di affidargli qualche incarico per concedergli la possibilità di sdebitarsi. [Nella "Tavola delle lettere che si contengono in questo libro" a inizio volume, la lettera è posta sotto il capo di "Offerire"]. |
Fonte o bibliografia |
Marcantonio Querini, Lettere, Venezia, Barezzo Barezzi, 1613, c. 106v. |
Compilatore |
Barozzi Elisa |
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