Mittente Querini (Quirini) Marcantonio (Sebastiano) Destinatario Di Priuli (Priuli) Giovanni
Data Tipo data Assente
Luogo di partenza Padova Luogo di arrivo Venezia
Incipit Potrà Vostra Signoria Clarissima intendere dal Signor Agostino Arci Duca nostro
Contenuto e note Marcantonio Querini scrive al signor Giovanni Di Priuli (Priuli) [non si trovano ulteriori informazioni sul personaggio. I Di Priuli, o Priuli, era una delle famiglie patrizie della Repubblica di Venezia]. Afferma che l'arciduca Agostino [personaggio non meglio identificato] gli potrà illustrare la "nuova risolutione" da lui presa riguardo "all'Academia" [secondo E. A. Cicogna, si tratta di un'accademia con sede a Padova, dunque non dell'Accademia degli Intenti di Pavia di cui Querini dichiara di essere membro nella lettera con incipit "Nella Academia degli Intenti qui a Pavia della quale io pur son membro". Si veda a riguardo: 'Delle inscrizioni veneziane, raccolte ed illustrate da Emmanuele Antonio Cicogna', Venezia, Molinari, 1842, p. 78]. Consapevole che la debolezza del suo ingegno non corrisponde alle "cortesissime lodi" che Di Priuli gli rivolge, ammette: "poco vaglio, molto spero, et niente presumo". [Nella "Tavola delle lettere che si contengono in questo libro" a inizio volume, la lettera è posta sotto il capo di "Complimenti"].
Fonte o bibliografia Marcantonio Querini, Lettere, Venezia, Barezzo Barezzi, 1613, cc. 99r-99v.
Compilatore Barozzi Elisa
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