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Mittente |
Querini (Quirini) Marcantonio (Sebastiano) |
Destinatario |
[Sbarra] [Ottavio] |
Data |
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Tipo data |
Assente |
Luogo di partenza |
Sala [Consilina] |
Luogo di arrivo |
Napoli |
Incipit |
Se questa fosse una Galeria non che una sala, non la cambierei |
Contenuto e note |
Marcantonio Querini scrive al signor Ottavio Sbarra [letterato: un suo componimento si trova in 'Poesie nomiche […]', di Giovan Battista Manso, Venezia, Baba, 1635]. Usando un gioco di parole con il nome della località in cui si trova [a Sala Consilina era presente un monastero dei Crociferi, come si ricava dalla lettera con incipit "Giunsi venerdì sera al Zoppino, et sabbato con un'hora di notte, a Salerno"], afferma che se anche la "sala" fosse una "Galeria" [adibita alla raccolta di opere d'arte], preferirebbe comunque il suo "camerino" [inteso come piccola stanza, cella monacale] a Napoli. Nonostante le composizione delle prediche, che lo tengono occupato, i favori che riceve dal marchese di Brienza [Giambattista Caracciolo, II marchese di Brienza fino al 1620] e la gentilezza dei "terrieri" l'abbiano finora trattenuto, tuttavia "la libraria della Giunta" con le "virtuose sessioni" [allusione forse a un'accademia di Napoli, non identificata, cui Querini apparteneva insieme allo stesso Sbarra] lo richiama "costà" [a Napoli]. [Nella "Tavola delle lettere che si contengono in questo libro" a inizio volume, la lettera è posta sotto il capo di "Promettere"]. |
Fonte o bibliografia |
Marcantonio Querini, Lettere, Venezia, Barezzo Barezzi, 1613, c. 92v. |
Compilatore |
Barozzi Elisa - Carminati Clizia |
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