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Mittente |
Querini (Quirini) Marcantonio (Sebastiano) |
Destinatario |
Sbarra Ottavio |
Data |
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Tipo data |
Assente |
Luogo di partenza |
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Luogo di arrivo |
Nocera |
Incipit |
Non poteva trovar Vostra Signoria più modesta inventione per far ch'io conoscessi |
Contenuto e note |
Marcantonio Querini scrive al signor Ottavio Sbarra [letterato: un suo componimento si trova in 'Poesie nomiche […]', di Giovan Battista Manso, Venezia, Baba, 1635]. Afferma che non poteva trovare modo migliore per dimostrargli "la bruttezza" delle sue lettere, che inviargli una delle sue, nella quale si trovano "perfetta purità, et compita bellezza". In essa Querini ha potuto vedere, come in un "tersissimo specchio", tutti i propri errori, senza che ci fosse bisogno di evidenziarli. Sbarra si è dunque comportato come un maestro, che con uno "scritto essemplare" ha mostrato al suo allievo la qualità cui aspirare. Afferma poi, con un'arguzia erudita, di essere stato vinto dal signor Ottavio, come Marcantonio fu vinto da Ottavio [riferimento alla battaglia di Azio del 31 a.C. nella quale Ottaviano sconfisse Marcantonio]. Lo prega dunque, per l'avvenire, di continuare a correggere i suoi scritti e gli garantisce stima e affetto. [Nella "Tavola delle lettere che si contengono in questo libro" a inizio volume, la lettera è posta sotto il capo di "Lodare"]. |
Fonte o bibliografia |
Marcantonio Querini, Lettere, Venezia, Barezzo Barezzi, 1613, cc. 92r-92v. |
Compilatore |
Barozzi Elisa |
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