Mittente Doni Anton Francesco Destinatario N. N.
Data Tipo data assente
Luogo di partenza Luogo di arrivo
Incipit Non so se si fu Orlando, o Rinaldo
Contenuto e note Doni confessa di somigliar molto al "molto astratto amico et bizzarro cervello N. N.". Muta umore ogni giorno: la domenica crede di esser letterato più di Platone e Aristotele e tanto nobile che non saluterebbe, se li incontrasse, neppure Lucullo, Cesare o Pompeo; il lunedì si sente un principe famelico; un altro giorno un mercante goffo, disonesto e asino. L'asineria resta "il più bello stato": Apuleio va giudicato uno sciocco per aver voluto ritornar uomo.
Fonte o bibliografia Tre libri di lettere del Doni. E i termini della lingua toscana, Venezia, Marcolini, 1552, pp. 308-309
Compilatore Genovese Gianluca
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