|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Querini (Quirini) Marcantonio (Sebastiano) |
Destinatario |
Gramigna (Gramigni) Vincenzo (Vicenzo) |
Data |
|
Tipo data |
Assente |
Luogo di partenza |
Napoli |
Luogo di arrivo |
Roma |
Incipit |
Trattai col Signor Prencipe di Stigliano, et mi fu mezo potentissimo |
Contenuto e note |
Marcantonio Querini scrive a Vincenzo (Vicenzo) Gramigna (Gramigni) [letterato, 1580-1627] affermando di aver trattato con il principe di Stigliano [Luigi Carafa della Stadera, 1567-1630, principe di Stigliano e duca di Mondragone dal 1578, sposò nel 1584 Isabella Gonzaga, unica figlia di Vespasiano I Gonzaga, duca di Sabbioneta. Fu insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro da Filippo III, re di Spagna]. Grazie al suo intervento, afferma di aver potuto parlare a lungo con il console veneto, suo parente [non meglio identificato]. Dalla conversazione Querini si dice certo di aver acquistato il favore del console presso il cardinal Aldobrandini [Pietro Aldobrandini, 1571-1621, creato cardinale dallo zio, papa clemente VIII, nel 1593]. Chiede dunque a Gramigna se "l'amico, che ricercò le lettere" [non meglio identificato] può attaccarsi a questo "ancino" [uncino, àncora] di speranza. Conferma la sua volontà di ubbidire, in tutto e per tutto, ai voleri di Gramigna. [Nella "Tavola delle lettere che si contengono in questo libro" a inizio volume, la lettera è posta sotto il capo di "Avisare"]. |
Fonte o bibliografia |
Marcantonio Querini, Lettere, Venezia, Barezzo Barezzi, 1613, c. 68r. |
Compilatore |
Barozzi Elisa |
|
 vai al documento
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|