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Mittente |
Querini (Quirini) Marcantonio (Sebastiano) |
Destinatario |
Mocenigo Giovanni, cavaliere |
Data |
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Tipo data |
Assente |
Luogo di partenza |
Napoli |
Luogo di arrivo |
Venezia |
Incipit |
Vivrò, benché di poco valore, servo almeno obligatissimo alle gratie da Vostra Signoria Illustrissima ricevute |
Contenuto e note |
Marcantonio Querini scrive al cavalier Giovanni Mocenigo [nobile veneziano, 1558-1623; seguace di Giordano Bruno, lo ospitò nel suo palazzo a Venezia. Non soddisfatto dei suoi insegnamenti, lo denunciò come eretico e lo consegnò all'Inquisizione nel 1592]. Si riconosce molto obbligato nei suoi confronti, in forza delle numerose grazie ricevute e in particolare per la "dispensa per mio conto a Nostro Signore" [non meglio identificato esonero dall'osservanza di un obbligo, o precetto canonico, o dallo svolgimento di un incarico, richiesta al pontefice, non identificabile perché la lettera non è databile], ricercata [da Mocenigo] alla sua partenza da Roma. Il fatto di non aver ottenuto tale dispensa, però, non diminuisce in Querini la consapevolezza della benevolenza di Mocenigo, dimostrata proprio nell'aver cercato di procurargli "gratia difficilissima da concedersi". Lo saluta rispettosamente. [Nella "Tavola delle lettere che si contengono in questo libro" a inizio volume, la lettera è posta sotto il capo di "Complimenti"]. |
Fonte o bibliografia |
Marcantonio Querini, Lettere, Venezia, Barezzo Barezzi, 1613, cc. 65r-65v. |
Compilatore |
Barozzi Elisa |
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