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Mittente |
Querini (Quirini) Marcantonio (Sebastiano) |
Destinatario |
Meda Ludovico |
Data |
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Tipo data |
Assente |
Luogo di partenza |
Napoli |
Luogo di arrivo |
Pavia |
Incipit |
Io non posso più lungamente tacere il grave torto, che mi fa Vostra Signoria |
Contenuto e note |
Marcantonio Querini scrive al signor Ludovico Meda dicendo di non poter più tacere il grave torto che ritiene di aver subito, ossia il suo lungo silenzio epistolare, reso ancor più grave dal fatto che le lettere di Querini "non sono affatto prive di picciol merito". Poiché gli è molto affezionato, dunque, non può evitare di rimproverarlo e di confessargli il "modesto risentimento" che prova. Lo prega, infine, di non offrirgli più occasioni per lamentarsi e di scrivergli. [Nella "Tavola delle lettere che si contengono in questo libro" a inizio volume, la lettera è posta sotto il capo di "Dolersi"]. |
Fonte o bibliografia |
Marcantonio Querini, Lettere, Venezia, Barezzo Barezzi, 1613, c.52r. |
Compilatore |
Barozzi Elisa |
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