Mittente Querini (Quirini) Marcantonio (Sebastiano) Destinatario N., signor
Data Tipo data Assente
Luogo di partenza Napoli Luogo di arrivo Roma
Incipit Dirò in risposta della vostra querela, come disse il Caro rispondendo al Castelvetro
Contenuto e note Marcantonio Querini scrive al sig. N. [il nome del personaggio è volutamente omesso], che si è lamentato [delle parole non meglio specificate] di Querini. Risponde riportando le parole che [Annibal] Caro ha rivolto a [Ludovico] Castelvetro [si fa riferimento qui alla querelle tra i due poeti: Caro aveva scritto una canzone di lode alla casa reale di Francia per incarico di Alessandro Farnese: 'Venite all'ombra de' gran gigli d'oro'. Castelvetro ne aveva composto una durissima critica: 'Di m. Ludovico Castelvetro. Ragioni d'alcune cose segnate nella canzone di messer Annibal Caro. Venite all'ombra de' gran gigli d'oro', Venetia, Arrivabene, 1560]: un vero uomo giudica con rettitudine, non si lascia guidare da supposizioni; corregge, non distorce [il significato dell'opera]; offre giudizi pungenti, ma non disprezza; sa biasimare, ma sa anche lodare; non "villaneggia tutti", come invece ha fatto il signor N., dando prova di eccessiva libertà piuttosto che di intelligenza. Gli consiglia, infine, se vuole "di continuo mordere, et lacerare gl'altrui scritti", di cominciare a correggere le sue opere, prima che vengano corrette dalle stesse persone che lui ha offeso con le sue parole. [Nella "Tavola delle lettere che si contengono in questo libro" a inizio volume, la lettera è posta sotto il capo di "Mordaci"].
Fonte o bibliografia Marcantonio Querini, Lettere, Venezia, Barezzo Barezzi, 1613, c. 40r.
Compilatore Barozzi Elisa
vai al documento
Torna all’elenco dei risultati