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Mittente |
Querini (Quirini) Marcantonio (Sebastiano) |
Destinatario |
Stella Vito, padre e procuratore generale dei Crociferi |
Data |
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Tipo data |
Assente |
Luogo di partenza |
Napoli |
Luogo di arrivo |
Roma |
Incipit |
Nell'istesso modo, che non è concesso ad ogn'uno di correggere |
Contenuto e note |
Marcantonio Querini scrive a padre Vito Stella, procuratore generale dei Crociferi, per scusarsi di non poter correggere le opere di padre N. [il nome del personaggio è volutamente omesso]: chi "poco intende" [come dice di sé stesso Querini], infatti, non può esprimersi sugli scritti altrui [dichiarazione di modestia, dal momento che in altre lettere Querini analizza e offre giudizi su opere di altri autori. Si veda a proposito la lettera con incipit " Per compiacere al desiderio, che tiene Vostra Signoria molto Illustre", nella quale analizza nel dettaglio una "canzone Boschereccia" composta da Francesco Brancaccio]. Le opere di padre N., dice Querini, sono inoltre così ben scritte, che non hanno bisogno di essere emendate. Si scusa, dunque, con padre Vito Stella se, per non apparire presuntuoso e far sfoggio di troppa intelligenza, non si dedica alla loro correzione, come gli è stato richiesto. [Nella "Tavola delle lettere che si contengono in questo libro" a inizio volume, la lettera è posta sotto il capo di "Scusarsi"]. |
Fonte o bibliografia |
Marcantonio Querini, Lettere, Venezia, Barezzo Barezzi, 1613, c. 40r. |
Compilatore |
Barozzi Elisa |
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