|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Querini (Quirini) Marcantonio (Sebastiano) |
Destinatario |
N., padre |
Data |
|
Tipo data |
Assente |
Luogo di partenza |
Napoli |
Luogo di arrivo |
Salerno |
Incipit |
Fratello, voi sete troppo accorto, o (per dir il vero) tanto vi mostrate sottil intenditore |
Contenuto e note |
Marcantonio Querini scrive a padre N. [il nome del personaggio è volutamente omesso], che si crede persona saggia, mentre lui [Querini] è un "semplice parlatore". Afferma di aver saputo da padre Cleto Biondi che padre N. ha ritenuto offensive le parole pronunciate da Querini: alla sua partenza [da Salerno per Napoli], infatti, gli aveva detto di ricordarsi dei "cavoli torsuti". Querini si giustifica dicendo che intendeva solamente scherzare, mentre padre N. ha "interpretato alla rovescia" le sue parole [probabilmente dando al termine "cavolo" il senso di persona goffa e sciocca], attribuendo loro un senso "che distruggerebbe anco il testo d'Aristotele". Dunque padre N. non si è comportato bene, attribuendo a Querini parole che non solo non pronuncerebbe mai, ma non permetterebbe nemmeno fossero pronunciate in sua presenza. Gli dichiara, infine, il suo affetto. [Nella "Tavola delle lettere che si contengono in questo libro" a inizio volume, la lettera è posta sotto il capo di "Giustificare"]. |
Fonte o bibliografia |
Marcantonio Querini, Lettere, Venezia, Barezzo Barezzi, 1613, c. 38r. |
Compilatore |
Barozzi Elisa |
|
 vai al documento
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|