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Mittente |
Querini (Quirini) Marcantonio (Sebastiano) |
Destinatario |
[Contarini] [Bertucci ] |
Data |
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Tipo data |
Assente |
Luogo di partenza |
Napoli |
Luogo di arrivo |
[Venezia] |
Incipit |
Mi scrive Vostra Signoria Clarissima, c'ha da me appreso i colpi delle cerimonie |
Contenuto e note |
Marcantonio Querini scrive a Bertucci Contarini, [figlio] dell'Illustrissimo signor Alessandro [i Contarini sono una delle "famiglie apostoliche" di Venezia, comprese tra le cosiddette "case vecchie", cioè tra quelle famiglie che includono nel loro albero genealogico personaggi che hanno partecipato alla fondazione della città], rispondendo alla lettera da lui ricevuta [non identificata], nella quale, usando la metafora dello schermidore, Contarini ha affermato di aver imparato da lui [da Querini] a colpire con "cerimonie" [complimenti e convenevoli], mentre lui preferisce rispondere con "concetti". Se davvero le cose stanno così, Querini lo invita allora a non abbassare la guardia perché ogni schermidore ha i suoi colpi segreti, che spesso sono fatali. [Nella "Tavola delle lettere che si contengono in questo libro" a inizio volume, la lettera è posta sotto il capo di "Scherzare"]. |
Fonte o bibliografia |
Marcantonio Querini, Lettere, Venezia, Barezzo Barezzi, 1613, cc. 31v-32r. |
Compilatore |
Barozzi Elisa |
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