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Mittente |
Querini (Quirini) Marcantonio (Sebastiano) |
Destinatario |
[Di Capua,] principe di Conca e cavaliere del Toson d'oro |
Data |
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Tipo data |
Assente |
Luogo di partenza |
Napoli |
Luogo di arrivo |
Vico |
Incipit |
L'Haver molti oblighi a Vostra Eccellenza mi rende ardito debitore |
Contenuto e note |
Marcantonio Querini scrive al principe di Conca [non essendo possibile datare la lettera, risulta impossibile indicare se Querini indirizzi la lettera a Matteo di Capua, secondo principe di Conca, morto nel 1607, o al figlio, terzo principe di Conca, Giulio Cesare di Capua, 1592-1631] e cavaliere del Toson d'oro [ordine cavalleresco istituito nel 1431 da Filippo il Buono, duca di Borgogna, con il compito di diffondere la religione cattolica]. Afferma che i molti obblighi già accumulati nei suoi confronti lo rendono un "ardito debitore", molto sollecito nell'accrescere ulteriormente i suoi debiti: sapendo, dunque, di non poter ripagare, se non in minima parte, i favori ricevuti, si ritrova ancora una volta a supplicarlo e a legarsi ulteriormente alla sua benevolenza. Certo che il principe non gli negherà un nuovo favore, gli domanda di portare il suo aiuto al signor Camillo N. [il cognome è volutamente omesso]. Costui è rinchiuso in carcere [non meglio precisato, tra quelli sotto la giurisdizione del principe] in seguito ad una lite e non ha un procuratore [difensore] cui potersi affidare. Essendo rinchiuso, inoltre, non può ripagare i debitori nei tempi che si converrebbero. Per questo ha presentato al principe, all'udienza del lunedì [precedente ripetto alla presente lettera] un memoriale nel quale supplica di poter uscire dal carcere per sbrigare le sue faccende. Tale permesso, però, non è stato firmato dal principe e il signor Camillo si è rivolto a Querini, che gli è amico e che ora non può fare a meno di disturbare il principe in persona. Dunque, "con raddoppiate preghiere", Querini chiede al principe di concedere ciò che finora, a causa delle insistenze dei suoi avversari, il signor Camillo non ha ancora ottenuto. Querini supplica dunque il principe, per quanto può e deve, affinché acconsenta alla pietosa richiesta e dichiara che gliene sarà particolarmente obbligato. [Nella "Tavola delle lettere che si contengono in questo libro" a inizio volume, la lettera è posta sotto il capo di "Ricercar favori"]. |
Fonte o bibliografia |
Marcantonio Querini, Lettere, Venezia, Barezzo Barezzi, 1613, cc. 23r-23v. |
Compilatore |
Barozzi Elisa |
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