Mittente Querini (Quirini) Marcantonio (Sebastiano) Destinatario Rossi Ippolito, frate
Data Tipo data Assente
Luogo di partenza Roma Luogo di arrivo Venezia
Incipit Sabbato giunsi a Roma, ove dal Padre Procuratore et fratelli fui con tanta amorevolezza ricevuto
Contenuto e note Marcantonio Querini scrive a frate Ippolito Rossi [a frate, o padre, Ippolito Rossi, Querini indirizza anche altre lettere], per avvisarlo di essere arrivato a Roma il sabato precedente: qui è stato accolto con tale amorevolezza dal padre procuratore e dai confratelli [del monastero dei Crociferi a Roma], che ha deciso di fermarsi ancora per qualche giorno e rimandare la partenza [per Napoli] alla settimana successiva. Ricorda quanto frate Ippolito gli ha scritto mentre era a Bologna [in una lettera non identificata] e spera di essere considerato da lui come uomo di valore, cosa che ritiene quasi certa, stando alle ultime amorevolissime parole ricevute. Lo prega, poi, di inviare le lettere [indirizzate a lui e giunte al monastero di Venezia] direttamente a Napoli: è certo che i confratelli [di Napoli] le custodiranno fedelmente e garantisce che al suo arrivo le leggerà e risponderà ad ognuna di esse. Lo rassicura, infine, che il padre generale ha compiuto per lui [frate Ippolito] ciò che aveva promesso [non meglio specificato]. Prega il Signore che gli conceda ogni bene e continua felicità. [Nella "Tavola delle lettere che si contengono in questo libro" a inizio volume, la lettera è posta sotto il capo di "Avisare"].
Fonte o bibliografia Marcantonio Querini, Lettere, Venezia, Barezzo Barezzi, 1613, c. 20v.
Compilatore Barozzi Elisa
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