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Mittente |
Querini (Quirini) Marcantonio (Sebastiano) |
Destinatario |
Delfino (Dolfin, Delfin) [Giovanni], cardinale |
Data |
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Tipo data |
Assente |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
Roma |
Incipit |
Mi duole di non poter sì spesso servir a Vostra Signoria Illustrissima |
Contenuto e note |
Marcantonio Querini scrive al cardinale Delfino [Giovanni Dolfin, 1545-1622, creato cardinale nel 1604] scusandosi di non poterlo servire con la stessa prontezza con cui può inviargli i suoi rispetti per lettera: non scrive troppo spesso, però, per non accrescerne le occupazioni. Dopo un lungo silenzio, Querini torna a ricordare l'antica devozione che prova nei confronti del cardinale e si dice desideroso di poterne meritare la protezione attraverso i suoi servigi. Memore dei favori ricevuti in passato, osa poi raccomandare al cardinale il signor Aurelio Mangiaria, gentiluomo e letterato pavese: il cardinale potrebbe convocarlo in occasione di qualche intrattenimento e riconoscerlo degno dei suoi favori. Dicendosi infine obbligatissimo verso il cardinale, gli bacia le mani. [Nel 1604, in seguito alla sua nomina, il cardinale Delfino lascia la diocesi di Vicenza e si reca a Roma, presso la corte di papa Clemente VIII e di Paolo V, dove resta fino al 1607: la lettera, inviata a Roma, è dunque presumibilmente riferibile a questo torno d'anni]. [Nella "Tavola delle lettere che si contengono in questo libro" a inizio volume la lettera è posta sotto il capo di "Raccomandare"]. |
Fonte o bibliografia |
Marcantonio Querini, Lettere, Venezia, Barezzo Barezzi, 1613, cc. 2r-2v. |
Compilatore |
Barozzi Elisa |
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