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Mittente |
Caro Annibale |
Destinatario |
Stella Giovan Francesco |
Data |
17/8/1542 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
L'esser stato io alcuni giorni fuori di Roma mi scuserà appresso |
Contenuto e note |
Annibal Caro scrive a Giovan Francesco Stella, scusandosi di non essere riuscito a mandare alcuni componimenti di Francesco Maria Molza né, a causa di "molti e varii fastidi" a rispondere in rima a un suo sonetto, di cui dice di apprezzare lo stile "facile ed arguto" e il "bello ingegno". Con la promessa di riuscire a convincere il Molza a dargli alcuni suoi sonetti e una "bellissima, e lacrimosa elegia" ['Ad Sodales'], Annibal Caro conclude la lettera, raccomandandosi a "Monsignor suo zio" [Bartolomeo Stella]. [La missiva si trova nel codice apografo Paris, Fonds Italien, Ital. 1707, c. 126v, che tràdita il libro di lettere fatto allestire da Annibal Caro; è edita per la prima volta nella stampa a cura di Paolo Manuzio 'De le Lettere Familiari del Commendatore Annibal Caro',Venezia, 1572-1575, vol. I, pp. 149-150]. |
Fonte o bibliografia |
Annibal Caro, Lettere Familiari, edizione critica con introduzione e note di Aulo Greco, Firenze, Le Monnier, 1957-1961, vol. I, pp. 256-257. |
Compilatore |
Burattini Ilaria |
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