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Mittente |
Caro Annibale |
Destinatario |
Piccolomini e Barozzi Marc'Antonio, il Sodo e Antonio, il Diserto |
Data |
13/12/1540 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Serra San Quirico |
Luogo di arrivo |
Macerata |
Incipit |
Come le Signorie Vostre hanno inteso, dopo molte e agiatissime giornate, ci siamo a la fine condotti a la prefata Serra |
Contenuto e note |
Descrizione comico-burlesca della piccola cittadina marchigiana di Serra San Quirico, dove Annibal Caro si trova in compagnia di Antonio Allegretti, inviata al "Sodo e Diserto Intronati" [rispettivamente Marc' Antonio Piccolomini e Antonio Barozzi, membri dell'Accademia degli Intronati di Siena], entrambi impegnati a Macerata al seguito di Francesco di Sallustio Bandini Piccolomini e del "Magnifico Mariscotto" [Pompeo Mariscotti, commissario di Serra San Quirico]. Qui Annibal Caro dipinge Serra San Quirico come "un paese fuor del mondo", dal clima pessimo, ospitale solo per "gufi e barbaianni". Le "stravaganze" del clima e della posizione geografica, per cui la città "è posta ne l'arido, non che ne l'asciutto, ed ha forma proprio d'una galera", si riflettono sui costumi del luogo. Per tanto, Annibal Caro non può dedicarsi alle consuete attività quotidiane né tanto meno agli studi, a causa dello stare continuamente "stemperati, accapacciati, inselvatichiti. Insomma ci siamo fuor de' gangheri". [La missiva si trova nel codice apografo Paris, Fonds Italien, Ital. 1707, cc. 106v-108r, che tràdita il libro di lettere fatto allestire da Annibal Caro; è edita per la prima volta nella stampa a cura di Paolo Manuzio 'De le Lettere Familiari del Commendatore Annibal Caro', Venezia, 1572-1575, vol. I, pp. 116-118]. |
Fonte o bibliografia |
Annibal Caro, Lettere Familiari, edizione critica con introduzione e note di Aulo Greco, Firenze, Le Monnier, 1957-1961, vol. I, pp. 216-218. |
Compilatore |
Burattini Ilaria |
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