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Mittente |
Caro Annibale |
Destinatario |
Guidiccioni Giovanni, vescovo di Fossombrone e Presidente di Romagna, poi Legato della Marca |
Data |
20/11/1540 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Monte Granaro |
Luogo di arrivo |
Roma |
Incipit |
Sono stato già molti giorni con meraviglia, et con dispiacere grandissimo |
Contenuto e note |
Insospettito dalle mancate risposte da parte di Giovanni Guidiccioni in seguito alla sua partenza da Fossombruno, Annibal Caro mette in atto una via più sicura per condurre la missiva a destinazione: il cappellano del suo beneficio di Monte Granaro, in viaggio per Roma, consegnerà questa lettera a Giovanni Guidiccioni, il quale potrà far avere sue notizie anche per mediazione di Lorenzo Fogini [o Lorenzo Foggini o Lorenzo Foggino]. Dopo le dettagliate disposizioni, Annibal Caro passa a raccontare il suo soggiorno a Monte Granaro "come un romito che sta nel deserto", lamentandosi delle continue richieste di Giovanni Gaddi di fare ritorno a Roma. Annibal Caro, deciso a temporeggiare, si dice convinto a godere di quella licenza accordatagli, condifidando le sue perplessità sul futuro del suo rapporto col Gaddi [Giovanni Gaddi]. Viva ancora la speranza di poter seguire il suo amico Giovanni Guidiccioni, Annibal Caro lo esorta a far recapitare quanto prima sue notizie. [La missiva si trova nel codice apografo Paris, Fonds Italien, Ital. 1707, cc. 105r-106r, che tràdita il libro di lettere fatto allestire da Annibal Caro; è edita per la prima volta nella stampa a cura di Paolo Manuzio 'De le Lettere Familiari del Commendatore Annibal Caro', Venezia, 1572-1575, vol. I, pp.112-114]. |
Fonte o bibliografia |
Annibal Caro, Lettere Familiari, edizione critica con introduzione e note di Aulo Greco, Firenze, Le Monnier, 3 voll., 1957-1961, vol. I, pp. 213- 214. |
Compilatore |
Burattini Ilaria |
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