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Mittente |
Caro Annibale |
Destinatario |
Antonioli Alberto |
Data |
3/2/1540 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Forlì |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Benedetto sia quel capriccio, che vi venne di scrivermi, perché non credo che voi |
Contenuto e note |
Annibal Caro si complimenta con Alberto Antonioli per "le faccende e la grandezza in che siete entrato", credendo certamente che l'amico non subirà le lusinghe delle ambizioni cortigiane, al contrario di quanto prospettato da "messer Lorenzo" [Lorenzo Lenzi]. La lettera si chiude con accenni cursori a questioni riguardanti il fratello [Fabio o Giovanni Caro], affidate a "messer Alberto" [Alberto Del Bene], ben in grado di occuparsene anche senza l'intervento di monsignor Giovanni Guidiccioni, Presidente di Romagna. [La missiva si trova nel codice apografo Paris, Fonds Italien, Ital. 1707, cc. 84v-85r, che tràdita il libro di lettere fatto allestire da Annibal Caro; è edita per la prima volta nella stampa a cura di Paolo Manuzio 'De le Lettere Familiari del Commendatore Annibal Caro', Venezia, 1572-1575, vol. I, p. 101]. |
Fonte o bibliografia |
Annibal Caro, Lettere Familiari, edizione critica con introduzione e note di Aulo Greco, Firenze, Le Monnier, 3 voll., 1957-1961, vol. I, p. 176. |
Compilatore |
Burattini Ilaria |
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