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Mittente |
Caro Annibale |
Destinatario |
Alamanni Luigi |
Data |
30/1/1540 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Forlì |
Luogo di arrivo |
[Roma] |
Incipit |
Non voglio che Vostra Signoria si pigli affanno di rispondermi perché non le scrivo per altro |
Contenuto e note |
Annibal Caro scrive a Luigi Alamanni con il desiderio che il suo amico non lo dimentichi, chiamando a "procuratori" i figli, Niccolò e Battista Alamanni. Annibal Caro informa poi Luigi Alamanni della stima nutrita nei suoi confronti da Giovanni Guidiccioni, il quale intanto ha provveduto a farsi procurare dal Vicario di Fossombruno [Agostino Pardo] "una coppia di mule polledre bellissime" di Cagli per inviarle in dono al cardinale Ippolito d'Este, al seguito del quale lavorava l'amico. La lettera si chiude con un'esortazione di Annibal Caro a ricordare anche presso la corte estense il valore e le capacità di Giovanni Guidiccioni. [La missiva si trova nel codice apografo Paris, Fonds Italien, Ital. 1707, cc. 81rv, che tràdita il libro di lettere fatto allestire da Annibal Caro; è edita per la prima volta nella stampa a cura di Paolo Manuzio 'De le Lettere Familiari del Commendatore Annibal Caro', Venezia, 1572-1575, vol. I, pp. 93-94]. |
Fonte o bibliografia |
Annibal Caro, Lettere Familiari, edizione critica con introduzione e note di Aulo Greco, Firenze, Le Monnier, 3 voll., 1957-1961, vol. I, p. 175. |
Compilatore |
Burattini Ilaria |
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