Mittente Manfredi Muzio Destinatario Orsi Sulpizia, suora
Data 27/12/1591 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Nansì [Nancy, Francia] Luogo di arrivo Bologna
Incipit Poche donne, credo io, che si possano trovare del chiaro intelletto
Contenuto e note Muzio Manfredi scrive a suor Sulpizia Orsi affermando che poche altre donne hanno il suo "chiaro intelletto", il suo "libero e felice discorso", e sanno tanto quanto lei, in assenza di conoscenza "de i principi e de i fondamenti delle scienze e dell'arte": lei è tale non grazie a un dono naturale, ma per le continue e attente letture di opere italiane dei migliori scrittori, fatto che lo spinge ad esserle particolarmente affezionato e a onorarla molto. Quindi, il Manfredi ricorda di una volta in cui la Orsi, leggendo una "rappresentazione recitata" [non identificabile] dai padri Gesuiti [di Bologna], gli domandò se essa fosse "composta con le dovute regole poetiche", e lui le rispose di no; a quel punto la Orsi si chiese perché non conoscesse [tali regole poetiche] per poter riconoscere la legittimità e l'irregolarità dei poemi letti; per tale motivo, desiderando soddisfarla in tutto ciò in cui può, le manda le regole di tutte e quattro le tipologie di poesia scenica in neanche "cinque facciate di foglio", così che lei sia soddisfatta. Infine, porge i suoi saluti anche all'omonima madre di lei, Sulpizia [non identificabile]. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione nel far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore].
Fonte o bibliografia Muzio Manfredi, 'Lettere brevissime', Venezia, Meglietti, 1606, p. 298, n° 361
Compilatore Angeloni Alessandra
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