Mittente Manfredi Muzio Destinatario Scotti Orazio, conte
Data 28/11/1591 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Nansì [Nancy, Francia] Luogo di arrivo Valentiana [Valenciennes, in Francia]
Incipit Io non sapeva, che Vostra Signoria fosse in queste parti
Contenuto e note Muzio Manfredi scrive al conte [di Sarmato, in provincia di Piacenza] Orazio Scotti [uomo al seguito del duca di Parma Alessandro Farnese: si distinse "nelle guerre di Francia e delle Fiandre", in particolar modo nel combattimento di Caudebec (Arturo Pettorelli L., 'Il monumento al conte Orazio Scotti in S. Giovanni in Canale', «Bollettino Storico Piacentino», XXVIII, 1933, p. 3)] affermando di non aver saputo prima che egli si trovasse da "queste parti appresso il Duca di Parma" [la lettera è indirizzata a Valentiana: congetturalmente Valenciennes, in Francia; alla luce di ciò, si noti che Alessandro Farnese "lasciò Bruxelles il 28 novembre 1591 e raggiunse [...] Valenciennes, dove doveva farsi [...] la concentrazione delle truppe destinate a seguirlo in Francia" nel contesto della liberazione di Rouen e della presa di Caudebec (Antonello Pietromarchi, 'Alessandro Farnese: l'eroe italiano delle Fiandre', Roma, Gangemi, 1998, p. 212): la data coincide perfettamente con quella di stesura della lettera]: altrimenti, gli avrebbe riferito prima di essere [a Nancy in Francia, dove il Manfredi soggiornò dal dicembre 1590 dopo il trasferimento della sua signora, la duchessa Dorotea di Lorena] per mettersi a sua disposizione; quindi, avvisandolo ora, si mette a suo servizio per qualsiasi "onorato servigio e piacere", che lo Scotti non si dimenticherà di comandargli, se considererà quanto sia da lui amato e onorato. Inoltre, Muzio esprime la sua gioia e le sue lodi nei confronti del suo destinatario, per il fatto che questi "quasi fanciullo" [Orazio Scotti nacque intorno al 1568 ('Il monumento al conte Orazio Scotti in S. Giovanni in Canale', p. 3), quindi nel 1591 aveva 23 anni] segua "per la via della gloria" [il duca di Parma, Alessandro Farnese], affermando che chiunque sia nato cavaliere come lui deve fare lo stesso; quindi, lo incita a continuare e a ricercare sempre maggior onore, poiché esso "non è mai troppo". [Per completezza, si noti che allo Scotti è indirizzata un'altra lettera del Manfredi, datata 2 luglio 1593, contenuta in 'Cento lettere scritte da Mutio Manfredi, il Fermo academico innominato [...] Novamente date in luce. Tutte in un soggetto [...]', Pavia, Viano, 1594, p. 85; Muzio vi afferma di aver scritto allo Scotti cinque o sei lettere, senza mai ricevere una sua risposta: congetturalmente, una di esse dovrebbe essere quella qui analizzata].
Fonte o bibliografia Muzio Manfredi, 'Lettere brevissime', Venezia, Meglietti, 1606, p. 274, n° 332
Compilatore Angeloni Alessandra
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