Mittente Manfredi Muzio Destinatario da Este [d'Este] Cibo [Cybo] Malaspina Marfisa, donna, marchesana di Carrara
Data 9/11/1591 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Nansì [Nancy, Francia] Luogo di arrivo Ferrara
Incipit Le promesse a Vostra Eccellenza del Signor Don Ferrando sopra
Contenuto e note Muzio Manfredi scrive a Marfisa da Este [d'Este] Cibo [Cybo] Malaspina, marchesa di [Massa e] Carrara [in quanto moglie di Alderano Cibò Malaspina, altro destinatario del Manfredi nella lettera con incipit: "Priego Iddio, che il maritaggio della Signora Donna Lucretia, sorella"] raccontandole che quelle promesse sul suo conto che don Ferrando [Ferrante II Gonzaga, duca di Guastalla] le fece furono rispettate creandogli "maggior danno" dopo aver ricevuto "alcune carezze straordinarie" [non sappiamo nello specifico a cosa faccia riferimento il Manfredi con questa sua affermazione, tuttavia si consideri che il Manfredi si trovò proprio presso la corte di Ferrante II Gonzaga fino al 1587, quando ne fu improvvisamente allontanato; è probabile che Muzio alluda qui a fatti scaturiti da tale circostanza]. Tuttavia, egli non volle richiamarsi a lei, sembrandogli cosa ignobile, e perché se le avesse scritto in merito alle "circostanze", non l'avrebbe fatto senza sdegno; ma ora "Iddio giustissimo" ha trasformato in bene quel male procuratogli da chi invece avrebbe dovuto aiutarlo [allusione poco chiara: forse al nuovo servizio di Manfredi alla corte della duchessa Dorotea di Lorena]. Infine, afferma che mai tuttavia si dimenticherà della sua destinataria, né mai smetterà di onorarla, in quanto obbligato a lei per quei "troppo caldi uffici". [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore].
Fonte o bibliografia Muzio Manfredi, 'Lettere brevissime', Venezia, Meglietti, 1606, p. 258, n° 313
Compilatore Angeloni Alessandra
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