Mittente Manfredi Muzio Destinatario Comannini (Comanini) Gregorio, padre don, canonico regolare
Data 25/10/1591 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Nansì [Nancy, Francia] Luogo di arrivo Milano
Incipit Ha più d'un anno, e mezo, che in Tortona il Padre Don
Contenuto e note Muzio Manfredi scrive a don Gregorio Comannini (Comanini) raccontandogli che a Tortona [in Piemonte, dove il Manfredi soggiornò presso la sua signora, la duchessa Dorotea di Lorena dal 1589 fino al trasferimento a Nancy in Francia del dicembre 1590] più di un anno e mezzo prima [1590], don Teodosio [Badini (Giovanni Maria Mazzuchelli, 'Gli scrittori d'Italia cioè Notizie storiche, e critiche intorno alle vite, e agli scritti dei letterati italiani del conte Giammaria Mazzuchelli bresciano', 6 voll., Brescia, Bossini, 1758, II/1, p. 27)] di Gattinara gli aveva detto che questi avrebbe fatto "stampare un'opera di poesia" [forse: Gregorio Comanini, 'De gli affetti della mistica theologia tratti dalla cantica di Salomone [...]', Venezia, Gio. Battista Somascho, 1590], bellissima come tutte le sue altre opere; quando poi il Manfredi giunse [a Nancy] don Teodosio gli aveva promesso che gliene avrebbe inviato una copia. Eppure, non solo non l'ha ricevuta, ma don Teodosio gli ha anche scritto [infatti, Muzio gli risponde nella lettera con incipit: "Hieri hebbi le lettere di Vostra Riverenza scritte quindeci giorni sono"] senza più farvi riferimento. Quindi, ricordando al suo destinatario di trovarsi in un luogo dove la virtù non esiste e non è nemmeno conosciuta per nome [tale l'affermazione è da leggere alla luce del fatto che per lui Nancy fu sempre sistemazione poco apprezzata], afferma che "ogni minima cosetta" che gli viene mandata [dall'Italia], che almeno un poco profumi di virtù, lo distrae: ciò farebbero anche le opere del Comanini, e per questo torna a chiedergliele. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore].
Fonte o bibliografia Muzio Manfredi, 'Lettere brevissime', Venezia, Meglietti, 1606, p. 244, n° 298
Compilatore Angeloni Alessandra
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