Mittente Manfredi Muzio Destinatario Camilli Camillo
Data 21/10/1591 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Nansì [Nancy, Francia] Luogo di arrivo Venezia
Incipit Hieri scrissi al Signor Lombardelli, e non so quanti giorni sono
Contenuto e note Muzio Manfredi scrive a Camillo Camilli affermando di aver scritto a [Orazio] Lombardelli il giorno precedente [nella lettera con incipit: "Quasi tutte le cose, notate nella mia tragedia da Vostra Signoria", datata 20 ottobre 1591], e a [Belisario (Bellisario)] Bulgarini [altro destinatario del Manfredi, nella lettera con incipit: "Un'altra volta ho scritto di qua lungamente a Vostra Signoria"] non si ricorda quanti giorni prima [la lettera al Bulgarini è datata 13 settembre 1591] ringraziandoli per quelle "cose notate da loro" nella sua tragedia (Muzio Manfredi, 'La Semiramis tragedia [...]', Bergamo, Ventura, 1593): ha accolto quasi tutti i loro suggerimenti. Quindi, il Manfredi ringrazia anche il Camilli, che già gli concesse un grande favore facendogli ottenere l'amicizia di due gentiluomini così "rari e valorosi". In seguito, dicendosi in quel momento occupato nella poesia drammatica [il riferimento è a quel trattato di arte poetica inedito perché "respinto nel 1603 a Venezia sulle soglie della pubblicazione" (Lucia Denarosi, 'L'accademia degli Innominati di Parma: teorie letterarie e progetti di scrittura (1574-1608)', Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2003, p. 260), composto dal Manfredi in risposta alle critiche di Angelo Ingegneri contro la sua 'Semiramis tragedia'], chiede al suo destinatario che cosa stia facendo, a che punto sia del suo 'poema eroico' [non identificabile], se ha terminato la 'tragedia' [non identificabile], quando sarà conclusa la 'Traduttione del Pierio' [presumibilmente Pierio Valeriano, ma la traduzione non è identificabile, benché le traduzioni stampate del Camilli siano numerose, specie dallo spagnolo]; mentre, della 'historia' [non identificabile] preferisce non parlare "poiché ora ne viene il bello". Infine, termina chiedendogli che cosa farà di una così grande gloria.
Fonte o bibliografia Muzio Manfredi, 'Lettere brevissime', Venezia, Meglietti, 1606, p. 241, n° 294
Compilatore Angeloni Alessandra
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