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Mittente |
Manfredi Muzio |
Destinatario |
Valperga [di Masino] Gorone (Ghirone) |
Data |
23/9/1591 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Nansì [Nancy, Francia] |
Luogo di arrivo |
Vercelli, in Piemonte |
Incipit |
Se il marito, e la moglie sono una cosa istessa sempre |
Contenuto e note |
[Innanzitutto, si consideri che questa lettera fa parte di un plico consegnato da Muzio Manfredi a Cesare Parona, secondo quanto si afferma nella lettera indirizzata a quest'ultimo, con incipit: "Molto, e forse troppo ho tardato lo scrivere a Vostra Signoria"]. Muzio Manfredi scrive a Gorone (Ghirone) Valperga [di Masino] affermando che marito e moglie sono sempre una sola cosa, ma quando avviene che si amino reciprocamente e senza finzione è "cosa rara e divina": è quanto realizzano sia il Valperga e sua [moglie] Margarita (Margherita) [Asinari di Camerano; alla quale il Manfredi scrive nella lettera, anch'essa parte dello stesso plico affidato al Parona, con incipit: "In vita mia non hebbi mai il maggior disiderio, né il più continuato"], sia il Manfredi e sua [moglie] Ippolita [Benigni Della Penna, musicista e dama della stessa signora di Muzio, la duchessa Dorotea di Lorena]. Quindi, afferma di avergli scritto più volte dall'ultima volta che si videro, dato che ebbe più volte scritto anche a Margherita, sempre chiedendole di rendere a lui i suoi "baciamani" per evitare di essere considerato scortese; tuttavia, per evitare a tutti gli effetti una tale reputazione, gli scrive ora. |
Fonte o bibliografia |
Muzio Manfredi, 'Lettere brevissime', Venezia, Meglietti, 1606, p. 217, n° 266 |
Compilatore |
Angeloni Alessandra |
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