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Mittente |
Manfredi Muzio |
Destinatario |
Martinengo [Colleoni] Francesco, conte di Malpaga |
Data |
21/9/1591 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Nansì [Nancy, Francia] |
Luogo di arrivo |
Marsilia |
Incipit |
Quanto mi rincrescesse di non trovar Vostra Eccellenza in Turino |
Contenuto e note |
[Innanzitutto, si consideri che questa lettera fa parte di un plico consegnato da Muzio Manfredi a Cesare Parona, secondo quanto si afferma nella lettera indirizzata a quest'ultimo, con incipit: "Molto, e forse troppo ho tardato lo scrivere a Vostra Signoria"]. Muzio Manfredi scrive a Francesco Martinengo [Colleoni], conte di Malpaga [in provincia di Bergamo], dichiarando di essersi dispiaciuto del fatto di non averlo incontrato a Torino, visti i "gran favori" che gli fece quando venne qui la prima volta [da questa affermazione capiamo che il Manfredi fu a Torino due volte. Il primo viaggio dovrebbe essere avvenuto nel 1589, come si evince dalla lettera "Quando portai all'Altezza Vostra da Parma a Turino la mia Semiramis tragedia". Il secondo di questi viaggi dovrebbe essere databile per congettura al 1590, secondo quanto affermato nella lettera con incipit: "Ancora che io nel passare da Turino con Madama Serenissima"] per consegnare la sua tragedia [Muzio Manfredi, 'La Semiramis tragedia [...]', Bergamo, Ventura, 1593] al duca [di Savoia, Carlo Emanuele I, per il quale il Martinengo prestò servizio], quando lo ospitò nella sua casa "con tanta dolcezza e con tanta domestichezza". Quindi, gli racconta che [in occasione di questa seconda volta a Torino, nella quale non lo vide] andò dalla marchesa [di Pianezza, e contessa di Malpaga: Beatrice Langosco Stroppiana Martinenga, moglie del Martinengo. A lei il Manfredi scrive nella lettera con incipit: "Non promisi fermamente di mandare all'Eccellenza Vostra la mia Semiramis", anch'essa parte dello stesso plico affidato al Parona], e vi condusse anche sua moglie [Ippolita Benigni Della Penna, musicista e dama della duchessa Dorotea di Lorena], ed entrambi ne ricevettero tanti favori. Inoltre, afferma che seppur [Beatrice] gli promise di raccontarlo [a suo marito, Francesco Martinengo], e crede che l'abbia effettivamente fatto, ha comunque voluto riscriverglielo. |
Fonte o bibliografia |
Muzio Manfredi, 'Lettere brevissime', Venezia, Meglietti, 1606, p. 215, n° 264 |
Compilatore |
Angeloni Alessandra |
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