Mittente Manfredi Muzio Destinatario Bello Girolamo
Data 6/9/1591 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Nansì [Nancy, Francia] Luogo di arrivo Roma
Incipit Per la medesima cagione, che il Signor Camillo Nerutio, si sdegnò meco
Contenuto e note Muzio Manfredi scrive a Girolamo Bello affermando di aver creduto che anche lui lo volesse morto, per lo stesso motivo per il quale Camillo Neruzio [uno degli autori le cui composizioni confluirono nella raccolta di versi di vari poeti 'Per donne romane', curata dal Manfredi (Muzio Manfredi, 'Per donne romane rime di diversi raccolte, & dedicate al signor Giacomo Buoncompagni da Mutio Manfredi', Bologna, per Alessandro Benacci, 1575). Inoltre, a lui scrive sulla medesima questione nella lettera con incipit: "Non so se in venti anni, e più, che non ci siam veduti"] si offese con lui alcuni anni prima [dalla lettera citata al Neruzio, si apprende che questi e il Manfredi non si videro né si scrissero per più di vent'anni: quindi, dagli anni '70 del '500. Inoltre, considerando che il luogo della spedizione della lettera è Roma, si potrebbe congetturare che Camillo Neruzio sia stato conosciuto dal Manfredi durante il suo soggiorno a Roma, collocabile dal 1552, o con maggior sicurezza dal 1568, non oltre il 1575. Tutte tali congetture possono valere anche per Girolamo Bello, trattandosi di una colpa del Manfredi nei confronti di entrambi, e visto che anche il luogo di destinazione di questa lettera è Roma], e forse ancora ne prova risentimento. Invece, l'ultima volta che si trovò a Roma [non sappiamo quando], fattosi vedere da pochi e rimastoci per breve tempo, venne a sapere da Dionora Primavera [non meglio nota] che il Bello lo amava ancora, e che lo scusava di quella stessa colpa di cui invece il Neruzio lo accusava; per tale motivo, sentendosi in obbligo nei suoi confronti, dichiara di offrirsi per "cosa maggiore che non fu quella" [ignoriamo quale fosse la colpa del Manfredi]. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore].
Fonte o bibliografia Muzio Manfredi, 'Lettere brevissime', Venezia, Meglietti, 1606, p. 201, n° 249
Compilatore Angeloni Alessandra
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