Mittente Manfredi Muzio Destinatario Pico Federigo (Federico) [II]
Data 31/7/1591 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Nansì [Nancy, Francia] Luogo di arrivo Mirandola [zona dell'odierna Emilia Romagna]
Incipit Da poiché io son qua, sempre ho tenuto per fermo
Contenuto e note Muzio Manfredi scrive a Federigo (Federico) [II] Pico [dal 1592 diverrà conte della Mirandola e di Concordia, zona dell'odierna Emilia-Romagna. Questi viene citato anche nella lettera del Manfredi indirizzata a suo fratello Galeoto III Pico, con incipit: "Qui solamente sono stato sicuro della morte della Signora Contessa Fulfia", nella quale Muzio esprime le sue condoglianze per la morte della loro madre, Fulvia di Correggio] affermando che da quando si trova [a Nancy in Francia, dove soggiornò dal dicembre 1590 dopo il trasferimento della sua signora, la duchessa Dorotea di Lorena], ha sempre pensato che Federigo "dovesse tornare in Francia o andare in Fiandra" a causa di "queste guerre" [è probabile che la guerra in Francia sia quella combattuta da Alessandro Farnese duca di Parma a difesa della Lega cattolica e contro Enrico III di Navarra. Invece, la guerra nelle Fiandre è probabile sia quella combattuta ancora dal Farnese: questi, già nelle Fiandre dal 1577 al 1585 circa, incaricato di ricondurre all'obbedienza spagnola i territori degli attuali Paesi Bassi che si erano ribellati sotto la guida di Guglielmo d'Orange, sul finire del 1590 fu nuovamente inviato nelle Fiandre stavolta contro Maurizio di Nassau] e così sperava di poterlo rivedere. Tuttavia, non vedendolo arrivare, né avendo notizie sul suo arrivo, ha preferito non tardare ulteriormente a scrivergli, affinché non si dimentichi di lui, o lo consideri "trascurato o negligente". Inoltre, afferma di trovarsi [a Nancy] come il suo destinatario già sa, e pensa di fermarsi ancora almeno per altri mesi [il ritorno in Italia avvenne in realtà solo nel settembre 1596]. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dal Manfredi; il fatto che il Manfredi non chiami ancora il suo destinatario con l'appellativo di conte sembra essere prova del fatto che la lettera sia stata scritta prima del 1592].
Fonte o bibliografia Muzio Manfredi, 'Lettere brevissime', Venezia, Meglietti, 1606, p. 173, n° 212
Compilatore Angeloni Alessandra
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