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Mittente |
Manfredi Muzio |
Destinatario |
Grufi Claudio, messere |
Data |
27/7/1591 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
Nansì [Nancy, Francia] |
Luogo di arrivo |
Perugia |
Incipit |
Per havere io rade volte lettere vostre, non mi lamento di voi |
Contenuto e note |
Muzio Manfredi scrive a Claudio Grufi [non si trovano ulteriori informazioni sul personaggio; tuttavia, condivide il cognome con Idalia Salvi Grufi, madre della moglie di Muzio Manfredi, Ippolita Benigni Della Penna: musicista e dama della stessa signora del Manfredi, la duchessa Dorotea di Lorena. Quindi, alla luce di ciò e per il contenuto della lettera, si può congetturare che si tratti di un parente di Ippolita] affermando di non lamentarsi del fatto che riceva poche volte loro lettere, quanto piuttosto di soffrire per la lontananza [Muzio e Ippolita si trovano a Nancy in Francia, a causa del trasferimento di Dorotea di Lorena, avvenuto nel dicembre 1590; invece, la famiglia di Ippolita si trova a Perugia, secondo il luogo di spedizione di questa lettera e di quella inviata alla madre di lei, con incipit: "Vorreste ogni giorno intendere della Signora Hippolita e con molta ragione"], che è il motivo per il quale le lettere o vengono ricevute dopo tanto tempo o vanno perse. Così, afferma che se loro la pensassero allo stesso modo, non lo chiamerebbero "poco amorevole", e non direbbero che Ippolita è "crudele verso la signora Idalia sua madre"; infatti, il Manfredi ricorda che lui e Ippolita scrivono ad ogni occasione, senza poterlo fare più spesso. Al contrario, afferma di non sapere quanto scrivano loro [la famiglia di Ippolita], dal momento che per ogni sei lettere che lui e Ippolita scrivono, non ne ricevono due delle loro. Infine, dichiara di aver ricevuto il giorno prima una loro lettera, dalla quale hanno appreso che tutti stanno bene, e di ciò sono stati contenti; conclude affermando che anche lui e Ippolita stanno bene. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore]. [In entrambe le ed. la lettera è erroneamente datata 1593]. |
Fonte o bibliografia |
Muzio Manfredi, 'Lettere brevissime', Venezia, Meglietti, 1606, p. 170, n° 208 |
Compilatore |
Angeloni Alessandra |
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