|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Manfredi Muzio |
Destinatario |
Licino (Licinio) Gio. [Giovanni] Battista, prete |
Data |
17/7/1591 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Nansì [Nancy, Francia] |
Luogo di arrivo |
Bergamo |
Incipit |
Non mi son mai dimenticata di una lettera, che Vostra Signoria |
Contenuto e note |
Muzio Manfredi scrive al prete Gio. [Giovanni] Battista Licino (Licinio) [fu amico di Torquato Tasso e curatore di alcune edizioni delle sue opere] affermando di non essersi dimenticato di quella lettera [non identificabile] che gli lesse alcuni anni prima a Ferrara [l'unico soggiorno del Manfredi a Ferrara di cui siamo al corrente è databile 1582-1583], di Torquato Tasso; in essa Tasso scriveva in merito ai cambiamenti e alle aggiunte "che pensava di fare al suo poema" [Gerusalemme Liberata]. Così, il Manfredi afferma che, avendo iniziato tre giorni prima [14 luglio] a leggere le sue lettere stampate a Venezia, avrebbe pensato di trovare anche la lettera in questione: invece, avendo finito oggi di leggere il secondo volume, si è reso conto che essa non è stata inserita né nel primo né nel secondo [nel 1587 Giovanni Battista Licino pubblicò a Venezia, senza che il Tasso ne fosse al corrente, i 'Discorsi dell’arte poetica', le 'Lettere poetiche', e le 'Gioie di rime e prose'; tuttavia, qui il Manfredi si riferisce ai due volumi di lettere: 'Il secretario et il primo volume, delle Lettere familiari del sig. Torquato Tasso', Venezia, Giacomo Vincenzi, 1588; e 'Il secondo volume delle lettere familiari del sig. Torquato Tasso', Venezia, Giacomo Vincenti, 1590]. Non sa il perché di questa assenza: forse il Tasso non ha voluto che si leggesse, forse perché c'è una lettera simile, forse perché è andata perduta; perciò, invita il suo destinatario a inserirla, dal momento che tratta di un argomento importante, nel caso in cui ristampasse le lettere, e il Tasso non lo vietasse. Infine, affermando di avere [tante] lettere tassiane, propone di darle al Licino se questi le vorrà. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore]. |
Fonte o bibliografia |
Muzio Manfredi, 'Lettere brevissime', Venezia, Meglietti, 1606, p. 162, n° 198 |
Compilatore |
Angeloni Alessandra |
|
 vai al documento
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|