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Mittente |
Manfredi Muzio |
Destinatario |
Malpigli Gio. [Giovanni] Lorenzo |
Data |
23/6/1591 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Nansì [Nancy, Francia] |
Luogo di arrivo |
Lucca |
Incipit |
Io mi truovo ancora debitore a Vostra Signoria di una risposta |
Contenuto e note |
Muzio Manfredi scrive a Gio. [Giovanni] Lorenzo Malpigli [erudito lucchese, fondatore dell'Accademia degli Oscuri (Cesare Lucchesini, 'Memorie e documenti per servire all'istoria del Ducato di Lucca', 18 voll., Lucca, Francesco Bertini, 1825, IX, p. 52)] affermando di essergli debitore di una risposta a una lettera in versi [non identificabile] inviatagli da Ferrara a Mantova [ove Manfredi si trovò o nel 1587 presso Alfonsino Cauzzi Gonzaga e Ippolita Gonzaga; o forse nel novembre 1590 quando fu in Lombardia secondo quanto affermato dallo stesso nella lettera: "Già vi parlai in Venetia di un'opera di un mio carissimo amico", nella quale però non scrive il luogo lombardo specifico], e parimenti debitore anche di altro: quindi, gli promette di soddisfarlo in tutto non appena farà ritorno in Italia [infatti, il Manfredi si trova a Nancy in Francia, dove soggiornò dal dicembre 1590 dopo il trasferimento della sua signora, la duchessa Dorotea di Lorena]: fatto che spera avvenga presto [invece, il ritorno in Italia avvenne nel settembre 1596]. Inoltre, si dice sicuro che il suo destinatario non si addolorerà per dover ancora attendere, dato che non l'ha fatto fino adesso, così come lui stesso non si è mai addolorato del fatto che questi non gli abbia mai risposto da Padova a una sua lettera [non reperita] inviatagli insieme ai suoi 'cento Madrigali' stampati ['Cento madrigali di Mutio Manfredi, il Fermo Academico Innominato, Invaghito, e di Ferrara [...] Con gli argomenti del medesimo a ciascun madrigale, per esser tutti di straordinari soggetti', Mantova, Francesco Osanna, 1587]. Si lamenterebbe invece nel caso in cui il Malpigli gli avesse in realtà scritto, ma le lettere o ancor prima le sue fossero andate perdute; la loro amicizia, tuttavia, mai andrà perduta. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore]. [Per completezza, si noti che il Manfredi torna sulla questione anche in un'altra lettera indirizzata sempre a Giovanni Lorenzo Malpigli, contenuta in 'Cento lettere scritte da Mutio Manfredi, il Fermo academico innominato [...] Novamente date in luce. Tutte in un soggetto [...]', Pavia, Viano, 1594, p. 55]. |
Fonte o bibliografia |
Muzio Manfredi, 'Lettere brevissime', Venezia, Meglietti, 1606, p. 142, n° 174 |
Compilatore |
Angeloni Alessandra |
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