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Mittente |
Manfredi Muzio |
Destinatario |
Guarini Alessandro |
Data |
28/5/1591 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Nansì [Nancy, Francia] |
Luogo di arrivo |
Ferrara |
Incipit |
Mi credetti già di haver pochi al mondo, che quanto Vostra Signoria |
Contenuto e note |
Muzio Manfredi scrive ad Alessandro Guarini [letterato ferrarese, figlio di Battista Guarini, il quale fu membro della stessa accademia del Manfredi: l'Accademia degli Innominati di Parma; conosciuto come "il Pellegrino" (Lucia Denarosi, 'L'accademia degli Innominati di Parma: teorie letterarie e progetti di scrittura (1574-1608)', Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2003, p. 405)] affermando di aver sempre creduto che pochi altri al mondo lo amassero quanto lui, viste le tante dimostrazioni; tuttavia, il fatto che questi non gli abbia mai risposto in dieci mesi alla lettera [non identificabile] scrittagli da Tortona [in Piemonte, dove il Manfredi visse presso la sua signora Dorotea di Lorena dal 1589 fino al trasferimento a Nancy del dicembre 1590], lo porta a pensare che la sua convinzione non corrisponda al vero. In quella lettera aveva invitato il Guarini a fare tre cose: a rispondergli, a comporre un sonetto, a mandargli una copia della "Tragicomedia Pastorale" del padre [Battista Guarini, 'Il Pastor Fido [...]', Venezia, G. Battista Bonfadini, 1590: opera che il Manfredi nella lettera con incipit: "Ho pure una volta havuto il Pastor Fido, Tragicomedia Pastorale" afferma di aver ottenuto grazie a Giovan Francesco Puelli]. Quindi, commenta che per la seconda richiesta il Guarini potrebbe avere qualche scusa, ma per la terza nessuna, e ancor meno per la prima: infatti, questi non potrebbe fingere di non aver ricevuto la lettera, in quanto Gio. [Giovanni] Battista Rossetti [maggiordomo della duchessa d'Urbino Lucrezia d'Este] scrisse al Manfredi di avergliela consegnata a mano. [Sulla vicenda il Manfredi torna a scrivere sia nella lettera con incipit: "Al principio del prossimamente passato Aprile hebbi finalmente qui il vostro" indirizzata direttamente a Battista Guarini, sia in un'altra inviata sempre a quest'ultimo, contenuta in 'Cento lettere scritte da Mutio Manfredi, il Fermo academico innominato [...] Novamente date in luce. Tutte in un soggetto [...]', Pavia, Viano, 1594, p. 14]. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore]. |
Fonte o bibliografia |
Muzio Manfredi, 'Lettere brevissime', Venezia, Meglietti, 1606, p. 119, n° 148 |
Compilatore |
Angeloni Alessandra |
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