Mittente Manfredi Muzio Destinatario Sanvitale Perinotti Barbara, contessa di Cantacroia
Data 21/5/1591 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Nansì [Nancy, Francia] Luogo di arrivo Besanzone [Besançon, in Francia]
Incipit La terza volta è questa, che io ho scritto a Vostra Signoria
Contenuto e note Muzio Manfredi scrive alla duchessa di Cantacroia [Cante-croix] Barbara Sanvitale Perinotti (Perrenot) [moglie di François Perrenot, conte di Cante-croix (Prosper Levesque, 'Mémoires pour servir à l'histoire du Cardinal de Granvelle, Premier Ministre de Philippe II. Roi d'Espagne. Par un religieux Bénédictin de la Congrégation de Saint Vanne', 2 voll., Paris, Guillaume Desprez, 1753, I, p. 189], affermando che è la terza volta che le scrive sul motivo per cui si trova in Lorena [a Nancy in Francia, dove Manfredi soggiornò dal dicembre 1590 dopo il trasferimento della sua signora, la duchessa Dorotea di Lorena]; se nemmeno stavolta avrà risposta come le prime due, non le farà mai più sapere nulla di sé, né vorrà più saperne di lei; tuttavia non sarà dispiaciuto di averla onorata più volte con i suoi versi [il nome della Sanvitale Perrenot si rintraccia in una composizione contenuta nei 'Madrigali di Mutio Manfredi il Fermo Academico Olimpico &c. Sopra molti soggetti stravaganti composti, né men di tre, né più di cinquanta sono per ciascun soggetto [...]', Venezia, Meglietti, 1605, p. 43] visto che se lo meritava in quanto "dama del mondo", ma sarà sicuramente dispiaciuto per aver onorato una dama che non si preoccupa di chi la onora. Infine, conclude affermando che la superbia è tipica di una bella donna, l'ingratitudine della donna, l'imperiosità di una donna graziosa; la libertà, invece, è tipica dell'uomo non innamorato. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore].
Fonte o bibliografia Muzio Manfredi, 'Lettere brevissime', Venezia, Meglietti, 1606, p. 112, n° 141
Compilatore Angeloni Alessandra
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