Mittente Manfredi Muzio Destinatario Vitelli Nicolò, marchese di Cetona
Data 28/4/1591 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Nansì [Nancy, Francia] Luogo di arrivo Brusselles [Bruxelles]
Incipit Se in vece delle raccomandationi mandatemi in una lettera del Signore
Contenuto e note Muzio Manfredi scrive a Nicolò Vitelli [non si trovano ulteriori informazioni sul personaggio], marchese di Cetona [in Toscana], affermando che se questi invece delle raccomandazioni inviate in una lettera [non identificabile] di Pietro Piccolomini [a lui è indirizzata la lettera del Manfredi con incipit: "Vorrei cosi haver sodisfatto all'interno della vostra richiesta, come volentieri"; inoltre, lo stesso viene citato dal Manfredi nella lettera indirizzata al conte Nicolò Cesis, con incipit: "Quando io teneva, che Vostra Signoria fosse in Italia, e detto", dalla quale si desume che il Piccolomini e il Cesis si conoscessero; il Cesis combatté nelle Fiandre tra le file dell'esercito di Alessandro Farnese, quando questi dovette ricondurre all'obbedienza spagnola i territori degli attuali Paesi Bassi che si erano ribellati. Inoltre, tanto le due lettere citate quanto questa analizzata sono indirizzate a Bruxelles, nelle Fiandre; è quindi congetturabile che sia il Piccolomini sia il Vitelli siano da ascrivere a tali circostanze di Fiandra, seppur in modo indefinito] avesse scritto anche solo quattro righe, le quali avrebbero sicuramente incluso "baciamani per Madamigella Forvilla" [non identificabile] per la quale egli si era mostrato "innamorato morto" prima di partire [da Nancy in Francia, dove il Manfredi soggiornò dal dicembre 1590 dopo il trasferimento della sua signora, la duchessa Dorotea di Lorena], ora lui non sarebbe costretto a inventarsi nuove scuse ogni giorno nei confronti di Forvilla, per il fatto che questi non scriva direttamente a lei, o ad altri su di lei. Così, Muzio dichiara che è dispiaciuto sia per Forvilla, che credeva il Vitelli un amante di "buon senno", sia per gli italiani, che d'ora in poi se vorranno fare [a Nancy] gli amanti "staranno freschi". Infine, lo invita a liberarsi presto dagli impegni, o si troverà costretto a difendere gli altri [amanti italiani]. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore].
Fonte o bibliografia Muzio Manfredi, 'Lettere brevissime', Venezia, Meglietti, 1606, p. 92, n° 118
Compilatore Angeloni Alessandra
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