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Mittente |
Manfredi Muzio |
Destinatario |
Lanci Francesco, dottore di leggi |
Data |
5/3/1591 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Nansì [Nancy, Francia] |
Luogo di arrivo |
Fano |
Incipit |
Se ben voi non voleste ch'io vi vedessi nel passar |
Contenuto e note |
Muzio Manfredi scrive al dottore di leggi Francesco Lanci [originario di Fano, giureconsulto, prestò servizio al duca di Urbino Francesco Maria II della Rovere, ma scrisse anche poesie e lettere, e fece parte dell'Accademia dei Confusi di Bologna (Filippo Vecchietti, 'Biblioteca picena o sia notizie istoriche delle opere e degli scrittori piceni', 5 voll., Osimo, Domenicantonio Quercetti, 1796, V, p. 221); inoltre, fu uno degli autori le cui composizioni confluirono nella raccolta di versi di vari poeti 'Per donne romane', curata dal Manfredi (Muzio Manfredi, 'Per donne romane rime di diversi raccolte, & dedicate al signor Giacomo Buoncompagni da Mutio Manfredi', Bologna, per Alessandro Benacci, 1575)] affermando che l'amore che prova nei suoi confronti non è scemato, sebbene questi non avesse voluto vederlo quando si trovò a Fano nel 1589 per due volte in un mese. Così, gli affida una lettera [quella con incipit: "Passò di qua, non ha molto, un gentilhuomo, il quale"] da consegnare a Bruto Guarini (Guarino) [originario di Fano, fu segretario a Roma del cardinale Antonio Carafa (Francesco Saverio Quadrio, 'Della storia e della ragione d'ogni poesia volumi quattro di Francesco Saverio Quadrio della Compagnia di Gesù Alla serenissima altezza di Francesco [...]', 7 voll., Milano, Francesco Agnelli, 1741, II/1, p. 277)] ovunque egli si trovi: infatti, il Manfredi dubita che il Guarini sia a [Fano]. Infine, conclude la lettera con la speranza che il Lanci non abbia abbandonato "Febo dilettevole" a favore di "Giove utile" [con i riferimenti mitologici ad Apollo e a Giove, il Manfredi spera che il Lanci non abbia lasciato da parte le sue occupazioni da poeta e letterato, a favore di quelle più utili e impegnate]. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore]. |
Fonte o bibliografia |
Muzio Manfredi, 'Lettere brevissime', Venezia, Meglietti, 1606, p. 51, n° 64 |
Compilatore |
Angeloni Alessandra |
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