Mittente Manfredi Muzio Destinatario Alessandrini Girolamo, monsignore, priore di San Lazaro
Data 17/1/1591 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Nansì [Nancy, Francia] Luogo di arrivo Parma
Incipit Non prima che hora ho potuto ringratiar Vostra Signoria come affettuosamente
Contenuto e note Muzio Manfredi Scrive a Girolamo Alessandrini, priore di San Lazaro [San Lazzaro, fuori Parma] [fu esponente di spicco della stessa accademia del Manfredi: l'Accademia degli Innominati di Parma; conosciuto come "l'Ascoso" (Lucia Denarosi, 'L'accademia degli Innominati di Parma: teorie letterarie e progetti di scrittura (1574-1608)', Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2003, pp. 37, 403)], affermando di non averlo ancora potuto ringraziare per l'invio della tragedia 'Merope' (Pomponio Torelli, 'La Merope tragedia del conte Pomponio Torello [...]', Parma, Viotto, 1589) del conte [di Montechiarugolo] Pomponio Torelli (Torello) [anche lui membro dell'Accademia degli Innominati di Parma, conosciuto come "il Perduto" (Denarosi, op. cit., p. 407)], poiché fino a quel momento non aveva ancora potuto leggerla tranquillamente. Inoltre, il Manfredi aggiunge che non gli era sembrato corretto ringraziarlo senza prima conoscere l'opera, dal momento che avrebbe dovuto dire almeno qualcosa della tragedia in questione: se senza conoscerla l'avesse lodata sarebbe stato o troppo amico o adulatore, se l'avesse biasimata sarebbe stato o malvagio o invidioso. Tuttavia, ora avendola letta, la stima un'opera talmente bella che non sa se esserne felice per l'autore, o per il mondo che ora con essa è adornato, o per il loro tempo a cui si deve il merito della rinascita della tragedia italiana; infine, conclude affermando di volersene rallegrare sia con lo stesso Alessandrini, che così "nobilmente l'ha stampata" [Girolamo Alessandrini scrive la lettera dedicatoria a Ranuccio I Farnese datata 20 gennaio 1589], sia con il principe Ranuccio [I Farnese], a cui l'Accademia [degli Innominati] l'ha dedicata. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore].
Fonte o bibliografia Muzio Manfredi, 'Lettere brevissime', Venezia, Meglietti, 1606, p. 15, n° 17
Compilatore Angeloni Alessandra
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