|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Manfredi Muzio |
Destinatario |
Arcelli Girolamo, dottore di leggi |
Data |
16/1/1591 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Nansì [Nancy, Francia] |
Luogo di arrivo |
Piacenza |
Incipit |
Fin che io non habbia aviso da Vostra Signoria ch'ella |
Contenuto e note |
Muzio Manfredi scrive a Girolamo Arcelli, definito uomo di leggi [fu notaio piacentino], affermando che non si sentirà tranquillo fino a che non riceverà da lui la conferma di aver riavuto le sue 'rime' [non identificabili]; infatti, il Manfredi spiega che dopo averle consegnate ad un uomo affidabile nell'aspetto e nel modo di esprimersi [non identificabile], raccomandatogli dall'amico dell'Arcelli, il "maestro N., Sarto Piacentino" [personaggio lasciato anonimo, quindi non identificabile], aveva scoperto che in realtà il sarto era "il più malvagio furbo" di cui avesse mai sentito parlare, a tal punto da fargli sospettare anche del primo. Infine, conclude esortando il suo destinatario a non mandargli più sue opere non stampate, senza averne fatta una copia. [Il seguito della vicenda è leggibile in un'altra lettera del Manfredi all'Arcelli, datata 23 luglio 1593, e contenuta in: Muzio Manfredi, 'Cento lettere scritte da Mutio Manfredi, il Fermo academico innominato [...] Novamente date in luce. Tutte in un soggetto [...]', Pavia, Viano, 1594, p. 58: in essa si legge che il Manfredi non ha mai avuto una risposta dall'Arcelli che gli confermasse di aver riavuto indietro le sue opere; inoltre, desumiamo un particolare in più: le opere erano state rimandate all'Arcelli quando il Manfredi si trovava ancora a Tortona in Piemonte, quindi prima di partire con la sua signora la duchessa Dorotea di Lorena per Nancy in Francia, nel dicembre 1590]. [Si consideri che le lettere del Manfredi sono datate in modo fittizio, tali da poter essere disposte in modo consecutivo nel corso dell'anno 1591, e che i possibili riferimenti temporali ivi presenti potrebbero essere stati manipolati con accurata attenzione per far coincidere i tempi. In questa lettera, nello specifico, non ci sono elementi su cui poter ragionare circa una possibile datazione diversa da quella scritta dall'autore]. |
Fonte o bibliografia |
Muzio Manfredi, 'Lettere brevissime', Venezia, Meglietti, 1606, p. 14, n° 16 |
Compilatore |
Angeloni Alessandra |
|
 vai al documento
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|