|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Rinaldi Cesare |
Destinatario |
|
Data |
19/4/1622 |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
Bologna |
Luogo di arrivo |
Venezia |
Incipit |
Se nulla dimando, nulla son per ottenere, e s'io fo |
Contenuto e note |
La "vivacità" delle lettere del suo corrispondente gli ha fatto capire che egli è un poeta e quindi anche un amante: chiede che gli mandi qualche sua poesia, o nella sua lingua nativa o in toscano, e racconta di essere stato innamorato anche lui di una donna. Il suo però fu un amore vano, così come vane e poco lette furono le poesie scritte al riguardo. Spera però che l'amore dell'altro sia più meritevole e, se non vuole mandare una canzone su questo argomento, gli andranno bene anche un sonetto o un madrigale. |
Fonte o bibliografia |
Cesare Rinaldi, Lettere, Bologna, eredi di Cochi, 1624, vol. 2, pp. 290-291 |
Compilatore |
Chiesa Federica |
|
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|