Mittente Doni Anton Francesco Destinatario [Montorsoli] Giovan Angelo
Data 3/6/1543 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Piacenza Luogo di arrivo
Incipit Sono già passati XX mesi, che noi facessimo la dipartenza di Genova
Contenuto e note Più che per le lodi al destinatario (del quale elenca le sculture più significative), unico al quale Michelangelo [Buonarroti] concede di "metter mano" alle proprie opere, la lettera è molto importante per la biografia del Doni. L'autore ricostruisce i propri spostamenti dopo la "dipartenza di Genova" e prima di giungere a Piacenza, presso il conte Girolamo Anguissola: a Milano, in casa di Massimiliano Stampa; ad Alessandria, da Antonio Trotti e Isabella Guasca; a Pavia, da Giovan Stefano e Maria da Crema. Del soggiorno milanese sono ricordati i canonici della Scala Pietro Ghiglino e Lodovico Bossi, la signora Giulia Guasca, Giovan Iacopo Buzzino e Galeazzo de Marchi. Tra i virtuosi frequentati a Piacenza cita il marchese Annibal Malvicino, il signor Guido da la Porta, i musicisti Claudio Veggio, Brambiglia, Giuseppe Villano, Claudio, Paolo Iacopo Palazzo e Antonfrancesco Bergotto, il pittore Maestro Bernardo, il giovane dotto Giovan Battista Bosello, i poeti dell'Accademia degli Ortolani. Ringrazia poi il destinatario per i suoi sonetti in lode di Jacopo Sannazaro.
Fonte o bibliografia Tre libri di lettere del Doni. E i termini della lingua toscana, Venezia, Marcolini, 1552, pp. 59-63
Compilatore Genovese Gianluca
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