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Mittente |
Rinaldi Cesare |
Destinatario |
[Malloni] [Maria, detta] Celia Comica Confidente |
Data |
24/11/ |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
Bologna |
Luogo di arrivo |
Modena |
Incipit |
Gran forza dell'uso; non basta, che Vostra Signoria |
Contenuto e note |
Rinaldi elogia Celia per la sua capacità di impersonare tanto una regina, quanto una dea, e la ringrazia per averlo lodato in un "ridotto" di cavalieri. Tuttavia egli ritiene che ella abbia esagerato con le lodi e che la stima che ha guadagnato presso quei gentiluomini andrà perduta dopo la pubblicazione del suo volume ['Lettere', Venezia, Baglioni, 1617]. Spera dunque che Celia sappia conservare la sua reputazione, dichiarando di non averlo lodato per le sue opere, ma per il suo desiderio di agire bene. [La lettera è forse databile ante la primavera del 1617: cfr. lettere del 13.6.1617, 'S'io havessi l'intelletto pari alla volontà darei' e del 29.5.1617, 'Alcuni amici a pena una volta l'anno mi favoriscono', nelle quali Celia ha già lasciato Bologna e Rinaldi riferisce di aver prima goduto della sua conversazione] |
Fonte o bibliografia |
Cesare Rinaldi, Lettere, Bologna, eredi di Cochi, 1624, vol. 2, p. 257 [Il link del documento rimanda alla precedente edizione (Cesare Rinaldi, Lettere, Bologna, Cochi, 1620), la più recente disponibile in rete] |
Compilatore |
Chiesa Federica |
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